ICEA, Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale: una garanzia per il biologico

ICEA, Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale

ICEA, Istituto Certificazione Etica e Ambientale

Come viene garantita l’effettiva affidabilità del termine biologico?
Si tratta di una domanda che, non di rado, un numero crescente di consumatori e di osservatori pone nell’ambito delle discussioni relative al mondo del biologico.
Un ruolo particolarmente significativo viene svolto dall’ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale), il consorzio che controlla e che certifica le aziende che svolgono la propria attività nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, in modo da tutelare sia la dignità dei lavoratori e, attenzione, sia i diritti dei consumatori.
Dal sito web dell’Istituto, si apprende che, con circa 13.000 aziende controllate a forte valenza etica, ambientale e sociale, 300 tecnici e 28 strutture operative territoriali presenti in Italia e all’Estero, ICEA si segnala come tra i più importanti organismi del settore in Italia e in Europa, territori dove opera allo scopo di favorire uno sviluppo equo e socialmente sostenibile che proprio dall’agricoltura biologica si estende agli altri settori del bioecologico.
Le certificazioni effettuate da ICEA riguardano sia il settore Food (comparto agroalimentare biologico e acquacoltura biologica) e sia quello Non Food (cosmesi e detergenza bio, tessile ecologico, arredamento ecologico, turismo sostenibile, materiali per la bioedlizia, gestione sostenibile degli spazi verdi, certificazione SA8000).
ICEA, inoltre, realizza attività di ricerca e sviluppo orientate alla promozione dell’innovazione ecologica dei prodotti e dei realtivi processi produttivi, si occupa di specifiche attività formative rivolte a operatori e tecnici professionisti del settore biologico ed è attiva in un cospicuo numero di progetti di cooperazione internazionale oltre che sul territorio italiano, dove, insieme a Biol Italia (Associazione per il Miglioramento dei Prodotti da Agricoltura Biologica), organizza premi, eventi e campagne di sensibilizzazione rivolte a diffondere e condividere la cultura, i saperi e i valori legati al biologico.
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Ufficio Stampa Olio Biologico Casalino
Marco Mancinelli –
casalino.marketing@teletu.it
http://www.tenutailcasalino.com (sito web aziendale)
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Controlli in corso per la tutela del Made in Italy agroalimentare

Controlli in corso per la tutela del Made in Italy agroalimentare

Controlli in corso per la tutela del Made in Italy agroalimentare

È partito il Piano Nazionale dei Controlli a Tutela dei Consumatori 2014 da parte del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari: nell’ambito del programma, sono previste apposite verifiche straordinarie su tutto il territorio italiano in merito alla filiera agroalimentare.
Il Piano è parte integrante della strategia di lotta alla contraffazione e alla repressione delle frodi nel comparto agroalimentare.
Veniamo ai primi numeri resi noti dall’Istituzione: dall’inizio del 2014, controllate 87 aziende del comparto agroalimentare ed effettuate operazioni di sequestro di prodotti risultati privi della tracciabilità prescritta dalla legge, indubbiamente contraffatti e riportanti diciture illecite riferite a noti marchi D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta), I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), S.T.G. (Specialità Tradizionale Garantita) e Biologici che avrebbero tratto in inganno i consumatori.
Sono state interessate dai provvedimenti di sequestro oltre 219.000 etichette irregolari.
Sul versante internazionale, il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ha provveduto a sollecitare l’attivazione di apposite procedure di cooperazione internazionale di polizia sulle reti Interpol ed Europol ai fini della tutela del Made in Italy all’estero per alcuni casi specifici segnalati dai vari Consorzi di Tutela.
Nel corso del 2013, il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari aveva già effettuato controlli su oltre 3.000 aziende del comparto agroalimentare, sequestrando più di 9.000 tonnellate di prodotti e oltre 3 milioni di etichette illegali, segnalando all’Interpol ben 70 casi di falso Made in Italy all’estero.
Inoltre, l’accertamento di più di 28 milioni di euro di finanziamenti illeciti ai danni dello Stato e dell’Unione Europea ha portato al sequestro di beni quasi 7 milioni di euro, con 2.055 autori di reato deferiti alla autorità giudiziaria competente.
La lotta alle contraffazioni e alle frodi agroalimentari va considerata una priorità assoluta per la tutela sia dei consumatori e sia delle tantissime aziende corrette del comparto: occorre sempre tenere in ampia considerazione questo principio e i valori in esso contenuti per la salvaguardia del vero Made in Italy, uno dei reali punti di forza del nostro Paese.
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