No all’invasione dell’olio di palma in Italia

No all'invasione dell'olio di palma in Italia

No all’invasione dell’olio di palma in Italia

Come recentemente è stato reso noto dalla Coldiretti, sono aumentate del 19% le importazioni italiane di olio di palma per un quantitativo da record che ha oltrepassato i 1,7 miliardi di chili nel corso del 2014: insomma, ciò accade proprio nel Paese del miglior olio extravergine di oliva e della salutare dieta mediterranea.
L’olio di palma è un prodotto che presenta diverse controindicazioni sul duplice versante nutrizionale e ambientale.
Come sottolineato dalla Coldiretti, l’olio di palma, in virtù del suo basso costo e della scarsa informazione, tende a sostituire grassi più pregiati praticamene ovunque, anche in alimenti per bambini come i biscotti, le merendine, le torte e, addirittura, nel latte per neonati, con cospicui quantitativi importati in Italia che sono aumentati di ben 10 volte nel corso degli ultimi 15 anni.
Fortunatamente, ora, si può riconoscere dall’etichetta apposta sulla confezione dei prodotti alimentari la presenza di questo particolare tipo di olio.
L’utilizzo dell’olio di palma a livello alimentare risulta nocivo per la salute umana, in quanto favorisce l’insorgere di malattie cardiovascolari e non va dimenticato che i due maggiori produttori di olio di palma sono la Malesia e l’Indonesia, Paesi in cui si procede sistematicamente al disboscamento di intere foreste al fine di trasformarle in piantagioni di palma.
Ora più che in passato, sono gli stessi consumatori che devono adoperarsi per ostacolare l’ingresso dell’olio di palma a fini alimentari nel nostro Paese e ciò semplicemente leggendo con attenzione le etichette apposte sui prodotti, orientaando i propri acquisti verso prodotti alimentari senza olio di palma e, infine, tenendo sempre ben presente i valori e la qualità dell’olio extravergine di oliva Made in Italy.

Ufficio Stampa Olio Biologico Casalino
Marco Mancinelli – casalino.marketing@teletu.it
http://www.tenutailcasalino.com (sito web aziendale)
https://oliobiologicocasalino.wordpress.com (blog aziendale)


Olio Biologico: come riconoscerlo

Olio Biologico: come riconoscerlo

Olio Biologico: come riconoscerlo

Come riconoscere un vero olio extravergine di oliva da agricoltura biologica e cosa deve leggere il consumatore sull’etichetta apposta sulla confezione del prodotto?
Occorre fare attenzione: infatti, ciò che si legge sull’etichetta, in qualche caso, non è sufficiente a garantire la qualità di un olio biologico.
Di certo, si è in presenza di una significativa garanzia di qualità quando l’etichetta del prodotto riporta la dicitura DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Inoltre, è estremamente importante conoscere anche la provenienza geografica delle olive: va da sé che se sono state lavorate presso un frantoio aziendale offrono un maggior livello di garanzia, dato che esso permette la lavorazione delle olive dopo brevissimo tempo dal momento della raccolta, conferendo al prodotto finale, all’olio, elevati valori sul versante nutrizionale.
Particolarmente consigliabile al consumatore è l’individuazione della dicitura “spremitura a freddo“, cioè eseguita al di sotto di una temperatura pari a 27 gradi: ciò assicura sia un gusto bilanciato e sia importanti proprietà organolettiche all’olio.
Cercare la certificazione biologica, inoltre, non fa che offrire una garanzia ulteriore, dato che il settore del biologico, anche nel nostro Paese, è generalmente sottoposto a verifiche particolarmente più rigide e approfondite.
Leggere con attenzione ciò che viene riportato sull’etichetta consente di evitare quei prodotti contraffatti che tutto hanno tranne di affidabile per il consumatore: per fare un esempio eloquente, è sufficiente ricordare alcune truffe scoperte, negli ultimi anni, dai militari del Nucleo Antifrodi dell’Arma dei Carabinieri (NAS), consistenti in olive rancide provenienti da Paesi esteri, deodorate a livello chimico e utilizzate per la preparazione di olio extravergine di oliva falso.
Tenere alta l’attenzione rivolta a questi dettagli rappresenta una garanzia importante sia per il consumatore e sia per le aziende serie del comparto.

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Difendere e pretendere la qualità del Made in Italy

Difendere e pretendere la qualità del Made in Italy
Ormai, è un dato di fatto: il Made in Italy alimentare è sottoposto agli attacchi di concorrenti sleali, dediti alla volgare contraffazione e alla pericolosa sofisticazione di prodotti food and beverage.
Riaffermare i valori e la tutela del Made in Italy alimentare significa, oggi più che in passato, condurre una vera e propria lotta in difesa della qualità a tavola e, di conseguenza, della salute.
Da parte dei veri produttori del vero Made in Italy, occorre riaffermare e promuovere con forza la visibilità e la qualità dei propri prodotti (olio extravergine di oliva, latticini, eccetera) e, da parte dei consumatori, occorre amplificare l’attenzione verso le etichette apposte sui contenitori dei prodotti, in modo da verificarne in concreto la vera origine e le vere caratteristiche. 
Quindi, a livello di Sistema Italia, non c’è dubbio che bisogna attivare un ulteriore circolo virtuoso fatto di controlli mirati da parte delle autorità competenti, di richieste sempre più determinate da parte dei consumatori e di maggiore visibilità da parte dei veri produttori italiani in regola: la lotta alle contraffazioni e alle sofisticazioni alimentari, oltre a richiedere un impegno di tipo congiunto da parte dei vari attori coinvolti, è una lotta per la legalità.  
 

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L’indicazione di origine sull’etichetta dell’olio

etichetta olio

Da quest’anno, è finalmente entrato in vigore il Decreto
 emanato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18 Ottobre 2007, recante Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine ed extravergine”.
L’importante ed atteso provvedimento legislativo
è entrato in vigore riscuotendo ampia soddisfazione sia da parte delle associazioni dei consumatori che da parte dei produttori orientati alla qualità: ora, è pienamente attivo l’obbligo relativo all’indicazione di origine sull’etichetta dell’olio di oliva extravergine e vergine.
Il legislatore ha recepito la necessità di introdurre una sorta di “
carta d’identità” del prodotto, effettivamente volta a offrire garanzie maggiori per i consumatori: infatti, l’indicazione dell’origine sull’etichetta è sempre più considerata come un elemento prioritario ai fini della sicurezza e dell’affidabilità alimentare.